Le nuove ricerche nel campo della fascia hanno aperto delle possibilità di lavoro molto più specifiche rispetto al passato, negli ultimi anni (dal 2006) abbiamo seguito con particolare attenzione i ricercatori e grazie ad una collaborazione ancora oggi in atto ci siamo trovati obbligati a cambiare o meglio ad integrare le tecniche di mobilizzazione della fascia modificando la progressione del lavoro alla quale eravamo abituati.
Le ricerche scientifiche hanno evidenziato il comportamento del tessuto connettivo quando è sottoposto a forze di trazione, di compressione, di taglio.
Le neuroscienze hanno evidenziato i collegamenti tra i vari sistemi e le risposte multisistemiche della mobilizzazione fasciale.
I nostri corsi sono la continuazione del lavoro impostato da Marcel Bienfait con i pompages e con la terapia manuale.
Le cose più importanti evidenziate dalla ricerca sono:
1 – Tutto è in continuità nel VIVO non esistono divisioni tra i diversi sistemi e tessuti
2 – Il concetto di tridimensionalità del tessuto connettivo, le tecniche perciò non saranno più unidirezionali, per capirci non basta seguire l’orientamento delle fibre, ma ricercheranno la complessità direzionale della struttura da trattare.
Con la tridimensionalità e il continuo adattamento il sistema fasciale riesce a dissipare le sollecitazioni meccaniche che lo porterebbe al collasso
3 – La capacità che il tessuto connettivo ha di modificare la sua organizzazione senza avere la necessità di applicare forze di trazione come eravamo abituati fino ad ora, forze che possono compromettere un recupero della fisiologia nervosa e vascolare con evidente rallentamento della ripresa della fisiologia articolare. I sistemi vascolare e nervoso non possono essere separati dalle aponeurosi; proprio per differenziare quando sono compromessi, abbiamo studiato una progressione nel trattamento diversa da quella usata fin ad oggi
I corsi della Scuola Bienfait presentano un protocollo di valutazione e un protocollo di trattamento nel rispetto della neuroscienza
Il protocollo di valutazione non più basato solo sulla zona sintomatica ma sull’intero corpo del paziente in globalità in questo modo abbiamo la possibilità di localizzare la zona da trattare a livello fasciale, zona che spesso non corrisponde alla zona sintomatica del paziente, ma che ha sempre un deficit di mobilità rispetto alle strutture con cui si articola. Questo ha evidenziato ancora di più le connessioni tra i sistemi nervoso, vascolare, muscolare, articolare, viscerale.
Base della valutazione sarà la tecnica dell’ASCOLTO.
Questa tecnica è il vero “ valore aggiunto” quella che più di qualsiasi altra cosa ci insegna la complessità e la semplicità al tempo stesso del corpo umano, ci costringe ogni giorno ad imparare dal corpo del paziente le sue connessioni tra i vari sistemi e le strategie che esso usa per mantenere il suo stato di salute e la sua omeostasi
Il Protocollo di trattamento prevede tecniche aggiornate, una progressione che tiene presente prima la ripresa della fisiologia vascolare e nervosa all’interno del sistema fasciale della zona da trattare poi la ripresa della fisiologia e mobilità articolare. L’altra progressione è in merito allo stato del paziente se acuto ,sub acuto o cronico
Non vi nascondo la speranza e la paura al tempo stesso che in un futuro prossimo ci troveremo obbligati a modificare ancora la tecnica visto la velocità e i risultati della ricerca in questo campo.
Vi posso solo assicurare che noi saremo vigili con particolare attenzione e pronti a tenervi informati su tutti i futuri cambiamenti.
Vi aspettiamo per condividere con voi tutto questo.